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Il Sacro Monte di Salera

Il Sacro Monte di Salera


Seguendo il sentiero che da Cravegna porta a Salera si possono ammirare le cappelle della Via Crucis.

Nel 1649 un gruppo di Cravegnesi dimoranti in Bologna dove esercitavano la loro attività, non sappiamo per quale impulso particolare, volle far costruire una cappellina in località Salera o Madonna della Guardia, facendovi dipingere l’immagine di S. Luca grandemente venerata in quella città. L’accresciuta devozione a questa immagine e, probabilmente l’impegno da parte di quelli che restavano a Bologna ma mantenevano con il paese natio continui contatti ed interessi, condussero al disegno di ingrandire la cappellina della Madonna di Salera ed anzi farvi un vero oratorio. Il 28 settembre 1727 l’oratorio fu benedetto ed aperto al culto.

La devozione crebbe ancora e sorse l’idea di un Sacro Monte o di un percorso devozionale che partendo da Cravegna raggiungesse il santuario.

Nel 1731 si incominciarono a costruire le cappelle che opportunamente distanziate lungo il percorso dovevano rappresentare i misteri del S. Rosario. Non furono tuttavia elevate in quello stesso anno, ma è certo che fra il 1731 e il 1738 furono tutte costruite e completamente decorate. L’opera di affrescatura iniziale fu fatta dal pittore vigezzino Giuseppe Mattia Borgnis di Craveggia. Una fondata tradizione vuole che egli abbia fornito il disegno dell’oratorio e della maggior parte delle cappelle, di quelle almeno da lui dipinte nel 1731.

Il Borgnis attese probabilmente anche negli anni seguenti alle decorazioni di queste cappelle, ma quelle datate 1735 paiono piuttosto decorate dai suoi allievi. Dell’opera del Borgnis, pagata da un ricco cravegnese residente a Ferrara non rimangono che poche tracce le quali sono ben poca cosa di fronte a quello che ci saremmo aspettato.